lunedì 3 ottobre 2011

Un manuale contro il traffico di cuccioli Stop al racket da 300 milioni di euro

Presentato alla Farnesina il vademecum per contrastare l'import export clandestino di animali da compagnia. Frattini: «Serve norma Ue, tracciare la rete illegale»
 

Ben 85 sequestrati domenica scorsa a Firenze, ammassati in un furgone proveniente dall'Ungheria. Oltre 70 bloccati in primavera alle porte di Milano. Quaranta salvati da un furgone con targa polacca nel porto di Ancona. Il tutto mentre nel canile di San Cesareo, alle porte della Capitale, centinaia di piccoli a 4 zampe aspettano che si concludano i processi a carico dei loro aguzzini per poter essere adottati. Sono i cuccioli «clandestini». Viaggiano ai limiti della sopravvivenza, stipati l'uno sull'altro, in grossi camion che dall'Europa dell'Est (ma anche da Francia e Spagna) arrivano in Italia. Molti muoiono durante la traversata: si calcola che il 50% non ce la faccia. Ma il fenomeno è in espansione e genera un giro d'affari illegali sui 300 milioni di euro l'anno.
Sul mercato globalizzato - quello che riduce esseri viventi a semplici merci - i cuccioli di cani e gatti di razza stranieri (dotati di falsi pedigree, falsi certificati sanitari e microchip) costano fino a 20 volte meno dei loro simili italian. Ma a scoraggiare la tratta arriva ora un manuale, presentato martedì alla Farnesina, che si propone di rendere più efficace l’applicazione della Legge 201 che lo scorso anno ha introdotto nel nostro ordinamento il reato di traffico di animali da compagnia.


PROCEDURE DI CONTROLLO - Il manuale «Procedure per l’esecuzione dei controlli nella movimentazione comunitaria di cani e gatti» - realizzato da Ministero della Salute, la federazione veterinari (Fnovi) e la Lega Anti Vivisezione (Lav), in collaborazione con la polizia e con il patrocinio dei ministeri degli Esteri - è diretto ai veterinari e alle forze dell'ordine. Ma anche a chi li compra, in allevamenti e negozi compiacenti: spesso un amante degli animali che non sa di alimentare uno squallido business illegale con il suo incauto acquisto.

«Fornisce una panoramica del quadro normativo che regola gli scambi commerciali di questi animali tra paesi UE e la loro introduzione sul nostro territorio» spiega Roberto Bennati, vicepresidente della Lav. «Negli ultimi anni la tratta illecita di cuccioli di cane e gatto è fortemente cresciuta - aggiunge Ilaria Innocenti, responsabile Lav del settore cani e gatti - rendendo necessari interventi normativi specifici: il manuale costituisce lo strumento pratico affinché le norme trovino piena applicazione sul campo». 


 BUSINESS IN CRESCITA - Che la tratta dei cuccioli sia un fenomeno in crescita lo dimostrano i ricorrenti sequestri (1.000 in un anno): dal caso degli 8 cuccioli (quattro bulldog inglesi, due akita inu, una carlina e un siberian husky) che lo scorso maggio la polizia stradale di Verona ha sottratto ai loro aguzzini - in viaggio su un camion ungherese, sono stati affidati alla LAV di Verona - a quello di Firenze, lunedì 26 settembre, che segnala un singolare caso di traffico in senso contrario. Tre pastori maremmani viaggiavano da L'Aquila su un furgone di rumeni diretti in Romania.

In genere i cani, al momento del sequestro, sono tutti privi di microchip, di documenti di viaggio, di vaccinazioni e in condizioni precarie. Per questo Polstrada, Guardie Forestali e Carabinieri denunciano i trafficanti per il reato di traffico illegale di cuccioli. 

LA NUOVA LEGGE - Proprio sulla nuova Legge 201 (che, dopo molti anni di attesa, ha ratificato finalmente la Convenzione di Strasburgo del 1987), puntano gli animalisti per mettere fine al traffico clandestino. La norma aumenta le sanzioni, previste dal codice penale, per chi maltratta e uccide animali. Introduce il nuovo reato di «traffico illecito di animali da compagnia»: chiunque, per trarne profitto, introduce, trasporta, cede o riceve cani o gatti senza microchip o tatuaggi e sprovvisti delle necessarie certificazioni sanitarie è punito con la reclusione da tre mesi a un anno e la contestuale multa da 3.000 a 15.000 euro.

LA PRIMA CONDANNA - La prima sentenza in esecuzione della norma è già stata emessa dal Tribunale di Pistoia nel giugno del 2011: con il patteggiamento di pene fino a 3 anni e 1 mese di reclusione. Le tre persone condannate, padre e figlio e una donna ungherese, furono arrestati nel febbraio 2011 a conclusione dell’indagine denominata Kutya (in ungherese: cane) che portò al sequestro di 27 cuccioli importati illegalmente dall'Europa dell'Est, oltre a 175 documenti comprovanti la vendita degli animali e 130 passaporti ungheresi di cani.

RETE EUROPEA - «La nuova legge è uno strumento determinante - afferma Bennati - e dobbiamo ringraziare l'impegno del ministro degli Esteri, Franco Frattini, e delle forze di polizia. A loro va il nostro plauso per la convinta determinazione nel contrastare questo squallido business in cui esseri viventi indifesi sono ridotti a merce su cui lucrare senza scrupoli. Un traffico ancor più spregevole se si pensa ai tanti cani nei canili, adottabili peraltro gratuitamente». Per questo, secondo il ministro Frattini, occorre al più presto aprire una «rete europea» di contrasto al traffico dei cuccioli di cani e gatti perchè gli animali arrivano principalmente da paesi membri come Slovacchia, Ungheria e Romania. «Bisogna coinvolgere anche la Commissione europea - spiega - e inserire la movimentazione degli animali da compagnia tra le priorità di Europol, in modo da riuscire ad ottenere la tracciatura delle rotte dei traffici».

Articolo tratto da CorriereAnimali.it

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