mercoledì 29 giugno 2011

Nel canile videogiochi anti-abbandono

Cosa c'è di peggio, per un cane, dell'essere abbandonato dal proprio padrone? Una cosa soltanto: essere abbandonato una seconda volta.
Il ritorno in canile a seguito di un'adozione sbagliata non è la regola, soprattutto in quelle strutture che svolgono un attenta valutazione degli aspiranti proprietari prima della consegna di un animale - e che monitorano la situazione anche dopo -, realizzando una proficua selezione. Tuttavia, i casi sono meno frequenti di quanto si possa pensare e nella somma dei circa 100 mila cani che ogni anno finiscono nei rifugi di tutta Italia (i dati del ministero della Salute, aggiornati al 2009, parlano di 92 mila all'anno, uno ogni due minuti) ci sono anche loro. Adottati forse con troppa leggerezza, magari solo per assecondare un capriccio, i «trovatelli di ritorno» sono quelli che più a fatica si abituano la vita da reclusi dietro le sbarre delle gabbie e quelli che più difficilmente avranno l'opportunità di essere nuovamente scelti.
 
CUCCIOLO VIRTUALE
E' anche per cercare di contribuire a ridimensionare questo fenomeno che è nata la collaborazione tra la Lega nazionale per la difesa del cane e Nintendo Italia. Attraverso un videogioco, Nintendogs and cats, l'evoluzione del «vecchio» Nintendogs, uno dei titoli di maggiore successo della casa giapponese, di cui sono stati venduti circa 10 milioni di pezzi in Europa e 30 milioni nel mondo. I giocatori devono accudire un cucciolo di cane o di gatto prendendosene cura in tutto e per tutto, assecondando ogni sua esigenza proprio come se fosse reale: dandogli da mangiare, portandolo a spasso, toelettandolo, giocando con lui. E' solo un gioco e l'animaletto è virtuale, per quanto siano previste alcune funzionalità, come il riconoscimento della voce del padrone, che lo rendono molto verosimile. Tuttavia, per quanto si tratti di fiction, rende bene l'idea di quanto possa essere gravoso l'impegno che richiede un pet che entra a far parte della famiglia. Di qui l'idea: dotare i canili gestiti dall'associazione di una console affinché, soprattutto quando l'aspirante proprietario è un ragazzino, non si arrivi impreparati all'appuntamento con l'amico scodinzolante. Che va nutrito, seguito, fatto uscire con o senza il sole, portato in vacanza. «Insomma, non è un oggetto e neppure un giocattolo - sottolinea l'avvocato Gian Luca Scagliotti, consigliere e responsabile della Lega nazionale per la difesa del cane -. La nostra associazione segue un'ottantina di canili in tutta Italia. Vorremmo vedere tutti i nostri cani adottati, vorremmo dover chiudere perché ci ritroviamo disoccupati in un'Italia dove i canili non servono più. Ma se anche questo è il nostro obiettivo, un cane ancorché trovatello non può essere sbolognato al primo che passa». 

SIMULARE PER CAPIRE
Ma può un videogioco far capire cosa realmente comporti la gestione di un cane? «Dal virtuale al reale il passo può anche essere breve - si dice convinto Andrea Persegati, direttore generale di Nintendo Italia, un'azienda che non ha problemi a definirsi dog friendly al punto che nella propria sede di Vimercate è stato da tempo varato il dog friday, mutuato dal casual friday, il giorno in cui i dipendenti possono presentarsi in ufficio con il proprio amico a quattro zampe -. Avere un cucciolo vuol dire divertirsi, ma anche essere disposti ad impegnarsi. Con la console si realizza una sorta di adozione preventiva che, per chi è alla prima esperienza, può contribuire a dare un'idea dell'impegno che ci si sta per assumere». Un po' come avviene con i simulatori di volo o di guida, insomma. In questo caso, gli aspiranti padroni possono «giocare» per un po' con il cucciolo iniziando ad entrare nell'ottica di idee di un impegno che sarà emotivamente ricco, ma tutt'altro che agevole.
 
CAMBIO DI MENTALITA'
Edoardo Stoppa, il «fratello» degli animali di Striscia la Notizia, ha prestato il suo volto all'iniziativa. «Le persone normali si chiedono spesso come si possano abbandonare degli animali, eppure è qualcosa che continua a succedere. Le leggi contro questo tipo di atteggiamento in Italia ci sono, ma è difficile farle rispettare. Il cambiamento deve essere all'origine, nella testa delle persone, partendo proprio dai più piccoli».
 
MA IL PET NON E' UN GIOCATTOLO
«Spesso i bambini si approcciano agli animali attraverso altri giocattoli, come ad esempio i peluches - sottolinea Roberto Marchesini, zooantropologo -. Questo però rischia di essere controproducente: un cane o un gatto non possono essere trattati come dei giochi. Con la giusta consapevolezza, invece, l'interazione tra un bambino e un animale può solo essere positiva e aiuta a crescere perché i quattrozampe di casa, i cani in particolare, sviluppano il senso di empatia, il rapporto con gli altri, il significato dell'amore incondizionato».

Articolo tratto dal Corriere delle Sera

martedì 28 giugno 2011

Cane di San Bernardo

Storia
Spesso, per ricostruire le origini della razza, si fa riferimento ai grossi mastini che le legioni romane lasciavano con le truppe destinate a presidiare i punti strategici sulle grandi vie di comunicazione. Pare abbastanza probabile che questa possa essere l'origine dei cani di San Bernardo e dei grandi Bovari diffusi in vari Cantoni svizzeri, ma la prima testimonianza certa della presenza di tali cani al Colle, (che allora si chiamava Col de Mont Joux), risale alla seconda metà del '600, quando il pittore napoletano Salvator Rosa ritrasse un grosso molossoide molto simile al moderno cane di San Bernardo.

Probabilmente i primi cani vennero donati ai canonici dell'Ospizio verso il 1660, dalle famiglie nobili del Vallese, per la guardia e la protezione dell'Ospizio stesso dai non infrequenti malintenzionati (le cronache riportano numerosi episodi di brigantaggio), ma anche per numerosi altri impieghi, dal trasporto di piccoli carichi (latte, formaggi), alla fornitura di forza motrice (un dispositivo a mulino, azionato dai cani, muoveva l'enorme spiedo della cucina dell'ospizio). Ma l'impiego che li rese celebri nel mondo fu quello di ausiliari dei canonici (marronier) nel tracciare la pista nella neve fresca, prevedere la caduta di valanghe e ritrovare i viaggiatori dispersi col maltempo.

Fra di loro, il più famoso fu Barry I (1800-1814), resosi protagonista del salvataggio di almeno 40 persone. Alla sua morte, il suo corpo venne imbalsamato e conservato presso il Museo di Storia Naturale di Berna, e da allora il miglior maschio di ogni cucciolata dell'allevamento dell'ospizio prende il nome di Barry. Inoltre, la razza, fino ad allora conosciuta come "mastino delle Alpi", si iniziò a diffondere come chien Barry.

La denominazione cane di San Bernardo venne usata per la prima volta nel 1862, in occasione di una esposizione cinofila presso Birmingham, e si iniziò ad usare universalmente verso il 1880. La stesura del primo standard di razza risale al 1887.

Già a partire dalla metà del XIX secolo ci si era resi conto dei danni causati dalla eccessiva consanguineità tra i riproduttori presenti presso l'allevamento dell'Ospizio, e si decise dunque di ricorrere all'incrocio con il cane di Terranova, ritenuto il più adatto per similitudini fisiche ed attitudinali. Frutto di tale incrocio fu la comparsa del pelo lungo, caratteristico della più diffusa oggigiorno delle due varietà della razza, ma ritenuto meno adatto del pelo corto al lavoro nella neve. La varietà di pelo più idonea al soccorso resta dunque quella originaria, a pelo corto.

Nei primi anni del XX secolo la razza si era diffusa in tutta Europa, ma la popolarità, come spesso accade, portò anche ad alcune deviazioni rispetto alla tipologia originale. Vennero introdotti incroci con Mastiff inglesi ed altre razze, unitamente ad una selezione volta ad accentuare in modo caricaturale le caratteristiche di mole, pelo, lassità della pelle, ecc, rivolte a fattori esclusivamente "estetici", a discapito spesso della funzionalità. La II guerra mondiale arrecò gravi danni a questa, come a molte altre razze. Il recupero del cane di San Bernardo, in una chiave di bellezza funzionale e zootecnica, deve molto all'opera del cinologo italiano Antonio Morsiani, importante allevatore e studioso della razza, che, con il suo Allevamento del Soccorso (fondato nel 1939), contribuì in modo determinante alla salvezza ed alla rinascita morfologica e funzionale del San Bernardo nel dopoguerra in Italia ed in Europa.
 
Descrizione
La testa, caratterizzata dalla spiccata convergenza degli assi longitudinali del cranio e del muso, è la più voluminosa dell'intera specie canina ed esige assoluta priorità nel giudizio morfologico sul tipo. Il cranio è nettamente brachicefalo (indice cefalico 64). Il muso è piuttosto corto ma senza esagerazioni (poco più di un terzo della lunghezza totale del cranio), rigorosamente quadrato e mai appuntito o conico. Le labbra inferiori devono essere ben sostenute da substrato scheletrico. Gli arti devono essere lunghi (distanza gomito-suolo sempre superiore al 50% dell'altezza al garrese), la groppa è orizzontale e gli angoli del posteriore solo moderatamente angolati (l'angolo tibio-metatarsico dev'essere di circa 145°) per consentire una migliore spinta in salita. Il San Bernardo è uno dei cani più grandi e può raggiungere e superare i 90/95 cm al garrese ed anche gli oltre 100 kg di peso. La grande mole (caratteristica imprescindibile della razza), non deve mai però andare a discapito della funzionalità e del buon movimento. Si tratta infatti di un vero "atleta pesante" in grado, se ben selezionato, di portare la sua altezza ed il suo peso, con estrema disinvoltura ed eleganza. L'altezza minima al garrese deve essere di 70 cm per i maschi e 65 cm per le femmine: mediamente, i maschi raggiungono un'altezza di circa 80 cm, le femmine di 75.
 
Carattere
Come tutti i molossoidi è sempre molto attaccato al proprio padrone (con il quale resta cucciolo per tutta la vita) e a coloro che considera amici, particolarmente ai bambini con i quali ha un ottimo rapporto, inoltre è un cane molto socievole, con una forte personalità. È un cane noto per il suo carattere tranquillo: può passare ore sdraiato accanto al padrone senza far notare la sua presenza. Determinato, pronto alla difesa (senza per questo essere mai aggressivo con l'uomo), è dotato di una struttura estremamente poderosa (i maschi possono superare anche i 100 kg), ed è perciò in grado di essere un valido cane da guardia ed avvisatore con fulminea percezione del pericolo e ottima reattività nervosa. Ancora oggi, se addestrato, può svolgere al meglio i suoi antichi compiti di cane da soccorso in montagna. La sua resistenza al freddo ed alla fatica in altitudine sono proverbiali. Eccellente anche come cane da catastrofe e per la "pet-therapy".

Adatto per
  •     Soccorso e guida in montagna
  •     Cane da Catastrofe e Ricerche di Superficie
  •     Compagnia
  •     Pet therapy
  •     Guardia

Tratto da Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

lunedì 27 giugno 2011

La «Bau bau beach» è arrivata anche a Jesolo!

Non solo alberghi «animal friendly», ora la spiaggia di Jesolo diventa la migliore amica dei turisti a quattro zampe con servizi all’avanguardia: doccette, lettini, ciotole, balneazione riservata. La novità si chiama «Bau bau beach» ed è stata aperta proprio oggi in tratto di spiaggia privata della Croce Rossa Italiana. Si tratta di un mini stabilimento balneare con 80 ombrelloni debitamente distanziati per contenere al massimo 160 cani, i quali possono usufruire di tutti i comfort necessari per trascorrere una vacanza «bestiale». In primis il bagnetto: 400 metri quadrati il mare riservato alla balneazione di tranche da 5 cani. I prezzi? 13 o 16 euro al giorno a seconda della fila di ombrelloni occupata. L’ideatore della novità è ancora lui, l’artefice del Lungomare delle Stelle, Amorino De Zotti: «Jesolo aveva bisogno di una spiaggia che potesse soddisfare le necessità di tantissimi padroncini. Ora cercheremo di promuoverla più possibile perché questa novità sarà al servizio di tutta la località». De Zotti, che è pure titolare del consorzio Manzoni, il primo di Jesolo ad essersi dotato di steward per contrastare i venditori abusivi, ha subito trovato pieno appoggio da parte del Comune di Jesolo, di Federconsorzi, degli albergatori e ovviamente della Croce Rossa rappresentata all’inaugurazione dal commissario regionale Annamaria Stefanelli, e non è mancata la presenza degli onorevoli come il senatore Luigi Ramponi.

Le aspettative per questa novità gestita dalla società Jesolo Mare con tanto di cani bagnino, sono d’altronde notevoli. Riconoscimenti importanti per l’impegno verso i turisti a quattro zampe sono intanto arrivati in un’altra località del litorale orientale, Bibione, che in questi giorni ha ricevuto un premio nientemeno che dal Ministero del Turismo per la propria «Spiaggia di Pluto», stabilimento per cani a cinque stelle in funzione da qualche anno. Nella lettera inviata ai gestori, il ministro Michela Vittoria Brambilla ha comunicato l’assegnazione del premio «Struttura turistica animal friendly» precisando che questa spiaggia è stata segnalata «tra le migliori d’Italia per l’attenzione, la qualità dei servizi e l’eccellente ospitalità che riserva ai turisti che viaggiano con animali al seguito». Qui per i padroncini e rispettivi cani si arriva all’apoteosi con concorsi agility (3 luglio) e a Ferragosto si celebra «miss e mister spiaggia di Pluto» ossia un vero e proprio concorso di bellezza per i cani che frequentano questo tratto di spiaggia. Turisti a quattro zampe: è il vostro momento.

articolo tratto dal "Corriere del Veneto".

giovedì 23 giugno 2011

I consigli di Premiumdog: quando e quanto!

QUANTE VOLTE AL GIORNO 
Cuccioli, dopo lo svezzamento, devono mangiare 4 volte al giorno, dopodiché si potrà passare gradatamente a 3 e in seguito a 2 nell'età adulta. In quest'ultimo caso però è consigliabile che tra un pasto e l'altro trascorrano circa 8 ore, per consentire una più completa digestione; una regola suggerisce di considerare un pasto come importante e principale mentre l'altro più leggero tanto per evitare l'insorgere dello stimolo della fame. I supplementi, se necessari, si dovranno considerare parte integrante della dose giornaliera. I premi educativi saranno alimenti (croccantini o biscotti) molto appetibili e comunque sempre diversi da quelli forniti durante i pasti.

 
QUANTITÀ' 
Per quanto riguarda gli alimenti pronti, è importante attenersi scrupolosamente alle quantità consigliate sulla confezione, avendo cura di aumentarle o diminuirle in ragione dell'attività fisica del cane.
Per una alimentazione casalinga, è possibile calcolare la quantità in funzione della reale necessità che il cane ha di alimentarsi. L'intervento deve avvenire sul pasto principale:
  • l'alimento deve essere già conosciuto ed apprezzato dal cane
  • fornisci una razione qualsiasi misurandone la quantità
  • a fine pasto, osserva le condizioni della ciotola:
  • se la ciotola è vuota e leccata, la razione era insufficiente la razione del pasto principale successivo dovrà essere maggiorata se la ciotola è pulita con scarsi residui di cibo,la razione era sufficiente continua con questa quantità fino ad un eventuale successivo cambiamento;
  • se nella ciotola è rimasta una relativa quantità di alimento, significa che la razione era abbondante. Verifica la quantità realmente consumata;
  • la razione del pasto principale successivo dovrà essere pari alla quantità consumata
Questo metodo ha lo scopo di fornire la giusta quantità di alimento in ragione delle reali necessità del cane. Osservando coscientemente la ciotola a fine pasto, ti sarà possibile capire anche lo stato di salute del tuo cane.
Dopo che il cane ha concluso il pasto e abbandonato la ciotola, indipendentemente dalle condizioni in cui l'ha lasciata, deve essere pulita, lavata e rimessa in posizione in attesa del pasto successivo. Evita di lasciare la ciotola con residui di cibo, il cane potrebbe essere indotto a mangiare fuori pasto, non per necessità ma magari per noia, favorendo cattive digestioni e obesità.

Per il cane che dorme fuori, è necessario aumentare le quantità durante l'inverno e diminuirle d'estate, per il cane che vive prevalentemente in casa, le quantità possono essere costanti in ogni stagione. Il tuo veterinario sarà il punto di riferimento per stabilire se le quantità e la qualità del cibo che stai fornendo sono adatte o vanno opportunamente variate.

REGOLE GENERALI
Somministrare i pasti a orari fissi e regolari, nella stessa ciotola e nel medesimo luogo, possibilmente tranquillo e appartato, senza disturbarlo mentre mangia (attenzione ai bambini o ad altri animali della famiglia). Alcuni alimentaristi suggeriscono di lasciare l'alimento (secco) a disposizione; non discuto la validità del sistema a livello nutritivo, ritengo però che, per una educazione non solo alimentare, sia necessario e opportuno fornire le giuste quantità di alimento in occasione dei pasti previsti. Mai lasciare residui di alimento umido a fine pasto, potrebbe ossidarsi o essere inquinato da agenti atmosferici o da insetti; lavare la ciotola e rimetterla in posizione pulita in attesa del pasto successivo. Per evitare che possa accettare alimenti da sconosciuti, è preferibile che siano solo e soltanto i componenti della famiglia a fornirgli i pasti; a turno tutti devono fornirgli il pasto per un buon equilibrio sociale del gruppo. Per evitare che il cane si stanchi di mangiare sempre lo stesso alimento, e per evitare errori alimentari ripetitivi, è consigliabile variare il più possibile il tipo di alimento (marca nel caso di alimenti pronti); naturalmente, nel caso di alimenti pronti, il passaggio tra un tipo ed un altro, dovrà avvenire gradualmente, nel giro di qualche giorno.

ACQUA: non deve mancare mai . Sempre a disposizione accanto alla ciotola dell'alimento; va assolutamente sostituita molto spesso per essere sempre fresca e pulita, dove è possibile, meglio se è corrente.

CIBI VIETATI 
avanzi e gli scarti di cucina in particolare i conditi, gli speziati e i piccanti. Ossa lunghe di piccoli animali (pollo, coniglio), carne di maiale, formaggi fermentati, farinacei (patate, piselli, fagioli e cavoli, in quanto provocano un'eccessiva fermentazione), dolciumi (biscotti, caramelle, cioccolato, gelati ecc.), frutta secca, pane fresco.
Cipolle e cavoli: contengono una sostanza (disolfuro di n-propile) che distrugge i globuli rossi circolanti, determinando così un’anemia, che può risultare in alcuni casi fatale.
Omogeneizzati per bambini Spesso negli omogeneizzati è presente la polvere di cipolla come aromatizzante, la cui minima quota può già essere responsabile dei danni a livello eritrocitario. (the-bulldog.com)
La cioccolata è pericolosissima, pensa che 3-4 etti possono persino uccidere un cucciolo. Dobbiamo sempre ricordare che l'apparato digerente del cane è diverso da quello dell’uomo e che taluni alimenti per lui sono come VELENO.

lunedì 20 giugno 2011

L'American Staffordshire Terrier

L'American Staffordshire Terrier (Amstaff), è una razza canina che si cominciò a selezionare negli Stati Uniti d'America e in Canada intorno al 1835. Tra i suoi antenati oltre al Bull Terrier c'è anche una razza oggi estinta: il Blue Paul Terrier, (nome preso dal pirata che ne portò alcuni esemplari nella sua terra). Nei primi decenni la razza venne allevata su basi esclusivamente funzionali, per ottenere soggetti particolarmente dotati per i combattimenti tra cani nelle arene (Pit); le origini della razza sono in comune con quelle dell'American Pit Bull Terrier. A partire dagli anni trenta, gli allevatori hanno seguito due correnti diverse, iniziando a selezionare l'American Staffordshire secondo canoni principalmente morfologici-estetici, mentre la storia del Pitbull ha continuato ad essere strettamente legata al mondo dei combattimenti. Caratteristica principale dell'Amstaff è quella di unire un gran temperamento ad un grande equilibrio, ma una buona socializzazione fin dai primi mesi di vita dell'animale con altri cani e persone, anche all'esterno del nucleo familiare, è uno dei passi fondamentali per farne eccellenti compagni di vita.

L'Amstaff da l'impressione di grande potenza in relazione alla taglia. Ben costruito, muscoloso e nello stesso tempo agile ed elegante. Massiccio, non alto sugli arti o snello nei contorni. Il suo coraggio è proverbiale.

L'American Stafforshire Terrier è un cane che necessita di esercizio fisico regolare.
 
Origini e storia
L'origine di questa razza è la stessa dell'American Pit Bull Terrier, che non è il progenitore come si pensa, ma è lo stesso cane, basta pensare che in america l'amstaff può essere registrato nei registri UKC ( United Kennel Club) come American Pit Bull Terrier. La sua storia nasce dagli incroci tra cani di tipo molossoide e di tipo terrier, creati in Inghilterra per il bull baiting (combattimento di cani contro tori). Tra il secondo e il terzo decennio dell'Ottocento, le autorità inglesi misero fuorilegge questi combattimenti che si trasferirono nella clandestinità, trasformandosi in incontri fra soli cani (dog fighting). Il dog fighting venne esportato contestualmente alla colonizzazione degli inglesi del nord America, da qui il nome American Pit bull terrier.

Nel 1884 si costituisce l'American Kennel Club (AKC) per la tutela delle razze canine pure, che all'inizio del 1900 decise di proibire, come in Inghilterra, i combattimenti. L'AKC chiese anche di cambiare il nome alla razza, sostituendo il termine Pit con Staffordshire terrier. La selezione dell'Amstaff venne improntata sull'eleganza e l'appariscenza, divenendo un cane da esposizione e da compagnia.

La razza è riconosciuta ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) e non è stata catalogata, in base all'ordinanza del Ministro Sirchia, come "pericolosa" quindi non ha alcun bisogno della museruola.
 
Aspetto generale
L'Amstaff dà l'impressione di forza rispetto alla sua taglia (proporzionato, muscoloso, agile ed elegante, attento). Il suo atteggiamento esprime dinamismo e prontezza, accompagnati da una grande sicurezza in se stesso:
- La testa è di lunghezza media, con cranio ampio e profondo, muscoli facciali ben pronunciati, orecchie collocate in alto.
- Le orecchie sono mozzate (pratica illegale in italia) o integre. Queste ultime corte e appuntite o portate a "rosa".
- Gli occhi sono scuri e tondi, piazzati sul cranio in basso e ben distanziati.
- Il muso è di lunghezza media, tondo in superficie con una caduta direttamente sotto gli occhi. Le mascelle sono ben definite (l'inferiore è robusta e forte nella morsicatura). Le labbra sono aderenti e compatte. Gli incisivi superiori si chiudono ben compatti all'esterno degli incisivi inferiori. Il tartufo è di colore nero. La lunghezza è in proporzione alla testa. Visto di profilo o frontalmente, appare in perfetta armonia, ne troppo lungo né troppo corto; la linea superiore è diritta.
- Il collo è possente, lievemente arcuato, che si assottiglia da dietro le spalle verso il cranio (lunghezza media).
- Le spalle sono robuste e muscolose con delle scapole ampie e oblique.
- Il dorso è corto. Scende leggermente dal garrese fino alla groppa con una lieve inclinazione dalla groppa fino alla base della coda. I fianchi leggermente arrotondati verso l'interno.
- Il corpo presenta costole ben arcuate, ben sviluppate verso la parte posteriore del corpo e compatte. Arti anteriori (gamba) ben distanziati tra loro per poter dare spazio allo sviluppo del torace. Il torace deve essere ampio e profondo.

La coda la lunghezza della coda non supera il garretto , situata in basso, che si assottiglia nella parte terminale. 

- Le zampe anteriori sono dritte, con ossa tonde e robuste, il pastorale eretto. Le zampe posteriori hanno la muscolatura ben definita, assottigliate al garretto (dritto), di misura media ben arcuate e compatte. Il portamento è agile ed elastico,mai molleggiato.
- Il pelo è corto e privo di sottopelo, folto, duro al tocco e lucido.
- Il colore può essere unito, a chiazze o tigrato, anche se la regolamentazione ufficiale FCI non riconosce come razza pura gli esemplari il cui pelo sia per più del 80% bianco, nero, rossiccio o a macchie. Il bianco non è apprezzato dai giudici alle expo ma molti esemplari con buona pigmentazione vengono utilizzati nella riproduzione, sia maschi che femmine.
- L'altezza ed il peso sono proporzionate tra loro. L'altezza al garrese per il maschio va da 45,72 cm a 48,26 cm, per la femmina va da 43,18 cm a 45,72 cm.




Tratto da Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

venerdì 10 giugno 2011

Info e consigli per andare in vacanza con fido!

Il periodo delle vacanze si avvicina e per i proprietari di animali si impone la necessità di organizzare un'estate a misura di quattro zampe. Sono quasi otto milioni le famiglie che hanno un cane e per chi non può, o non vuole, affidare Fido a una pensione o a un dog-sitter, non resta che trovare una struttura che accolga gli animali e affrontare insieme al proprio amico le piccole complicazioni che comporta un soggiorno lontano da casa.  
Tra i problemi maggiormente diffusi c'è la difficoltà di gestire Fido in un ambiente nuovo, nel quale l'animale ha la tendenza ad essere più agitato, a non obbedire e ad abbaiare senza un motivo apparente. 
Se volete qualche consiglio per corretta gestione del cane in un contesto complesso consultate il blog http://menteanimale.blogspot.com/.

Oltre all'adattamento di Fido, portarlo in vacanza richiede anche un preciso piano di azione che può essere preparato con poche e semplici mosse seguendo i nostri consigli:

Documenti: ogni animale domestico necessita:
  • di un passaporto internazionale che va richiesto al veterinario;
  • certificato di vaccinazione antirabbica; 
Spostamenti: chi viaggia in auto, deve dotarsi di una gabbia di dimensioni adatte oppure lasciare l’animale libero sul sedile posteriore preoccupandosi di dividerlo con una rete dal vano conducente. Chi si muove in treno o aereo deve prestare molta attenzione alle particolari norme imposte dalle singole compagnie, che vanno consultate con il dovuto anticipo. (al segunete link la pagina di trenitalia per il trasposto degli animali domestici: www.trenitalia.it)


Destinazioni:  le regioni che prevedono più strutture e servizi verso gli amici a quattro zampe sono Abbruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Sardegna, Toscana e Veneto. Per quanto riguarda l’estero, tra le mete adatte a una vacanza  in compagnia degli animali sono consigliate la Corsica e l’isola di Corfù.

Alloggio: trovare luoghi per il pernottamento con cani e gatti è ancora piuttosto difficoltoso dal momento che diversi alberghi, pur ammettendo gli animali, pongono limiti sulle loro dimensioni e spesso non forniscono alcun tipo di servizio specifico (dog sitter, area cani, etc). Se si cerca un appartamento la situazione non migliora di molto, soprattutto perchè la presenza di un animale implica spesso un sovrapprezzo davvero esoso. Per l’alloggio, il nostro consiglio è quello di cercare una struttura con largo anticipo, magari affidandosi a siti specializzati come quello dell’Ente Nazionale Protezione Animali che, oltre ad offrire informazioni generiche sui viaggi in compagnia di animali, ha elaborato una rubrica con diversi indirizzi di strutture pet-friendly.

articolo tratto da www.viagginews.com

mercoledì 8 giugno 2011

Il Setter

Il Setter è una razza canina molto utilizzata nella caccia, sia da riporto che da punta per uccelli come quaglie, starne, beccaccini, beccacce, forcelli e fagiani. Un Setter effettua la ricerca della preda in maniera silenziosa e, una volta trovata, si ferma davanti ad essa puntandola, assumendo la caratteristica ferma. Non a caso, i Setter devono il loro nome proprio a questo comportamento, ossia fissare (in inglese to set) puntando con il muso la preda da cercare. La maggior parte dei Setter nascono con una predisposizione naturale per la caccia; gli addestratori interessati a questo genere di cani gli fanno sviluppare ulteriormente fin da cuccioli quest'istinto.
 
I progenitori dei moderni Setter nacquero probabilmente in Spagna nel XVI secolo come evoluzione degli Spaniel. Successivamente questi cani vennero esportati in Francia, ma soprattutto in Inghilterra, dove le razze si svilupparono fino ad arrivare alle varietà odierne di Setter.

I Setter hanno un pelo lungo e setoso e possiedono un carattere giocoso e socievole, sia verso gli uomini, sia verso i congeneri. Inoltre, consumano molta energia e richiedono esercizio per mantenerli attivi ed in forma.

La razza Setter comprende le seguenti varietà:
  •     Setter Inglese
  •     Setter Scozzese (o Setter Gordon)
  •     Setter irlandese
Setter inglese
Il Setter Inglese è una razza canina originaria dell'Inghilterra, affinata intorno al 1808 da Sir Edward Laverack (1798-1877) dopo un'accurata selezione a partire da vari ceppi genetici preesistenti in terra d'albione. In seguito la razza venne conservata e ne venne promossa la diffusione ad opera di Sir. Purcell Llewellin e di William Humphrey. È un cane molto dolce e mite, adatto sia alla compagnia ed eccellente per la caccia (sia da riporto che da punta). Infatti il nome stesso deriva dalla predisposizione del cane di flettersi in vicinanza della preda. Il nome deriva dal verbo to set (puntare) e non to sit (sedersi) come molti credono. I Setter Inglesi che fermano seduti non sono cinofilicamente più pregiati di quelli che fermano in piedi.

Storia
Le sue antiche origini risalgono addirittura al 1500, periodo in cui il conte Leicester adoperò il Setter in battute di caccia. Successivamente, la sua particolare attitudine ad acquattarsi e strisciare in presenza della preda fu considerata una delle caratteristiche che interessarono Laverack a questa razza. Laverack, rimasto orfano a 14 anni, venne adottato da uno zio, ricco industriale di Manchester, che morendo, quattro anni dopo, gli lasciò in eredità un ingente patrimonio. Il giovane decise di abbandonare la carriera industriale, per la quale non si sentiva affatto portato, e si trasferì in campagna cominciando ad allevare cani. Nel 1825 acquistò dal reverendo Harrison una coppia di setters (Ponto e Old Moll), cui si aggiunsero poi altri due soggetti. Questi quattro esemplari, però, si dimostrarono poco prolifici e, a causa della loro consanguineità, eccessivamente nervosi. Purcell Llewellin, amico e collaboratore di Laverack, tentò di diminuire tali difetti mediante immissioni di incroci di setters provenienti da altri allevamenti (setter nero focati, setter irlandese). Nel 1865 cominciarono le field trials ed i setters iniziarono il loro galoppo verso il successo e la notorietà. Inizialmente però, in Italia, il setter Laverack venne osteggiato: era considerato troppo bello e armonioso; a quei tempi, infatti, il cane da caccia doveva essere -questa almeno era la concezione- robusto e basta. L'estetica non aveva alcun significato, anzi, proprio come accadeva per il setter, diventava una condanna. Il primo esemplare italiano esordì a Milano in una mostra del 1881 e successivamente, nel 1920, comparve il primo allevamento di setter in Italia. Il setter cominciò così ad acquistare notorietà e a diventare un soggetto apprezzatissimo.

Setter scozzese 
Il Setter Scozzese o Setter Gordon è un cane da ferma britannico di media taglia, meglio conosciuto come setter gordon.

Il Setter Gordon è una razza creata verso la metà del XIX secolo. Pare sia nato dall’incrocio tra un Setter Inglese e un Border Collie. Secondo alcuni esperti, contribuirono alla formazione della razza anche il Setter Irlandese ed il Bloodhound o Chien di Saint-Ubert. Forse nelle vene dei setter scozzesi scorre il sangue anche dei Pointer.

Il nome della razza deriva da quello dei duchi di Richmond-Gordon di Scozia, ai quali si deve la creazione della razza. Questo setter è molto più massiccio e pesante del Setter Inglese. È adatto per il galoppo e la sua struttura fisica ricorda il corpo del cavallo da caccia (Hunter).

Setter irlandese
Il Setter Irlandese è un cane di origine irlandese di colore rosso mogano. È una razza adatta sia alla caccia che alla compagnia, ma si presta anche a mostre canine.
I maschi hanno una statura di circa 61-66 cm e le femmine di 58-65; il peso maschile si aggira sui 27-34 chilogrammi e quello femminile sui 25-32. È un cane che rimane magro di costituzione, talché è consigliabile dosare con precisione la giusta razione di alimenti e pesare il cane, di tanto in tanto, per mezzo di una bilancia. Il suo muso è allungato, con canna nasale dritta e tartufo nero; i suoi occhi sono di colore marrone o nocciola scuro e le orecchie hanno forma triangolare e sono sottili; la coda è orizzontale e presenta frange. Il pelo è lungo tranne che sulla testa, di colore rosso mogano, dorato e luminoso, sempre in assenza di nero. È tollerata, ma non desiderata una macchia bianca sul petto che da vecchi allevatori era ricercata in quanto sinonimo di grande qualità venatoria. Il pelo impiega qualche anno per raggiungere la lunghezza tipica della razza. Notevolmente prolifico, è un cane molto longevo, soprattutto in relazione alla mole, potendo anche superare i 15 anni. L'andatura è caratterizzata da un galoppo sciolto e velocissimo.
Caratterialmente il setter irlandese è un cane molto vivace, soprattutto nei primi anni. Le femmine tendono a tranquillizzarsi dopo il primo calore ma restano comunque dei cani molto energici e vitali. Hanno bisogno di fare lunghe passeggiate e di correre in spazi aperti. È un cane che difficilmente può vivere solo in appartamento e necessita di uno spazio aperto, anche piccolo, per sfogare le proprie energie. È un cane molto affettuoso e cerca molto il contatto umano. Si può educare ed è piuttosto intelligente, presenta spesso un carattere testardo e a volte controverso. Dal sistema nervoso sensibilissimo (è facile vederlo tremare quando prova emozioni), necessita di molta calma, pazienza e conoscenza della razza nell'educazione del soggetto (e tanto più nell'addestramento), non tollerando assolutamente maniere forti e nervosismi; una volta che conquista la fiducia nel padrone, è anzi un cane altamente affidabile. È normalmente molto socievole con gli altri cani ed animali (ad eccezione della selvaggina, verso la quale nutre una naturale tendenza ad incalzarla). Se non utilizzato per la caccia, è adatto a vivere in famiglia e con i bambini.

martedì 7 giugno 2011

RASSEGNA EVENTI: Gli appuntamenti di giugno

RASSEGNA EVENTI

Sabato 18 giugno  a Treviso - "Brain Animal: Treviso ed il Sile"
Brain Animal, l'associazione che si occupa del benessere uomo animale, darà luogo ad un meeting in cui Sabina Catterin, guida naturalistica, ci racconterà la storia ed il patrimonio del Sile, il fiume lungo il quale è sorta la città di Treviso.
 
Sabato 18 giugno  a Castello di Godego si terrà la "14° Esposizione Canina in Notturna"!

In occasione della festa si San Pietro che si svolge dal 12 al 26 giugno, il giorno 18, a partire dalle 18 avrà luogo l'ormai consueta esposizione canina.  Ricco stand gastronomico durante l'evento.


Domenica 19 giugno a Bentivoglio (Bologna) - Stage di attivazione mentale
Sempre  Brain Animal, l'associazione che si occupa del benessere uomo animale, ha organizzati uno stage di attivazione mentale con Paolo Villani, da decenni impegnato nel mondo cinofilo come preparatore di cani da soccorso, con attività come obedience, pet therapy, free style etc.
Appuntamento da non perdere!

Sabato 25 e Domenica 26 giugno a Borbiago - Mira (Venezia) - Corso per operatore di canile
Brain Animal, l'associazione che si occupa del benessere uomo animale, ha organizzato un corso di due giorni per operatore di canile.
Il corso sarà tenuto da  Heide Cardile, educatrice Cinofila di grande esperienza (Laureata in “Allevamento e Benessere Animale, Educatrice Cinofila e conduttrice professionista in programmi di AAA/AAT/AAE* presso l’associazione AIUCA ed è registrata come Pet Partner®. E’ Formatrice per operatori “Vuoi gioCANE con noi? ®” presso il Gruppo Cinofilo Multi Professionale di Milano). 
Appuntamento da non perdere!

lunedì 6 giugno 2011

Il Beagle

Beagle è una razza di cani da caccia di taglia media (di origine inglese), simile all'apparenza ad un foxhound ma più piccolo, con gambe più corte e con orecchie più lunghe e soffici. I beagle sono cani da caccia con un ottimo fiuto, in origine usati per lo più per cacciare animali come conigli, fagiani,volpi e lepri, oggi abbastanza diffusi come cani da compagnia.

I beagle, per loro sfortuna, sono la razza di cani più usata per la sperimentazione animale di laboratorio, per le caratteristiche del loro cuore e per il loro buon temperamento.
Per le loro attitudini venatorie i bracchetti sono definiti cani da lavoro, infatti sono una razza sottoposta a prova di lavoro anche per la proclamazione di campione italiano di bellezza.

Molto utilizzato in passato e ancora oggi nella caccia alla piccola selvaggina. Il Beagle è una razza piuttosto antica. Già nel secolo XIII, veniva menzionata in alcuni poemi. Fu la razza prediletta di Elisabetta I. È stato introdotto in moltissimi paesi europei, con eccellenti risultati. In Francia è, senza dubbio, la razza canina più popolare. In Gran Bretagna, come la maggior parte delle razze da caccia, sono allevati per due scopi ed in due diversi modi. Si allevano i Beagle da caccia e si allevano i Beagle da esposizione e compagnia. In Italia e in tutti paesi affiliati alla FCI lo standard è unico. In Francia questa razza fu importata intorno al 1860 e divenne, con il passare del tempo un cane molto ricercato per le sue doti e prestazioni nella caccia; l'Inghilterra così venne superata nella popolarità di questo tipo di cane, perché per loro non era da considerarsi un buon cane da caccia, date le sue dimensioni ridotte e la sua moderata velocità. La sua diffusione in Italia è avvenuta negli ultimi decenni, ma il suo ruolo, per la maggior parte dei casi, è solo quello di cane da compagnia. 

Carattere
Cane docile, molto affettuoso, è impegnativo addestrarlo in quanto, essendo un segugio, non è stato selezionato per obbedire, ma per scovare le tracce olfattive e seguirle; ciò comporta una seria difficoltà nell'insegnare a questi cani a ritornare a comando quando si trovano fuori casa, poiché sono letteralmente "rapiti" dall'ambiente che li circonda e soprattutto dagli odori. Il beagle tuttavia è molto socievole sia con gli altri cani che con le persone, e da molti è considerato il cane ideale per famiglie con bambini piccoli poiché sempre disponibile al gioco e mai aggressivo. Il Beagle non abbaia molto se non è in un momento di particolare eccitazione (come il gioco) o quando vuole protestare ad un comando. Il suo abbaiare è di due tipi: quando è un cucciolo mugula o ulula, ma dopo i tre mesi ha già una voce tonante e acuta. Sa svolgere anche la funzione di guardia. Per la sua mole ridotta può stare anche in appartamento purché gli si dia l'opportunità quotidiana di camminare, concedendogli ogni tanto delle brevi corse. Cerca continuamente la compagnia della persona a cui si è affezionato. Ottimo cane da caccia e da compagnia, soprattutto per bambini dai 3 anni in su, ma sconsigliato a persone anziane che cercano cani da passeggio; infatti, il beagle difficilmente passeggia, essendo più avvezzo a scattare o a rimanere fermo in un punto perché non vuole più camminare, altra sua caratteristica peculiare. Bisogna prestare molta attenzione quando si avvicinano persone estranee: il Beagle è propenso a fidarsi di chiunque dato il suo carattere socievole, ma ciò può limitarlo nella funzione di cane da guardia.
Beagle Elisabeth
Chiamati così in onore della regina Elisabetta I, che li predilesse ed allevò, questi Beagle erano cani che misuravano dai 18 ai 25 cm d'altezza. Esemplari di questo tipo di bracchetti venivano allevati in Gran Bretagna fino dell'Ottocento; per la loro dimensione ridotta non riuscivano facilmente a riprodursi per cui, un po’ alla volta, cominciarono a scomparire e si sono estinti nel XIX secolo. Anche tentativi seguenti di allevatori inglesi di far rivivere il mini Beagle agli inizi del '900 fallirono. L'ultimo standard del Beagle non prevede questa varietà, per cui oggi cani di altezza inferiore a 33 cm sono da considerarsi fuori dello standard. 

Beagle nella cultura popolare
  •     Il personaggio dei fumetti dei Peanuts Snoopy ed i suoi fratelli sono beagle.
  •     La trilogia Shiloh di Phyllis Reynolds Naylor riguarda un beagle.
  •     I Bassotti della Banda Disney sono dei beagle.
  •     Lou in Come Cani e Gatti
  •     Porthos in Star Trek: Enterprise
  •     Buster in The Wonder Years
  •     Il protagonista del film UnderDog, il supercane è un Beagle
  •     Bravo, il cane dell'Ispettore Gadget
  •     Buckley nel film I Tenenbaum
  •     Il Pokémon Smeargle deriva proprio da Beagle.
    
Beagle famosi
Il presidente degli Stati Uniti Lyndon Johnson possedeva tre beagle chiamati Him ("Lui"), Her ("Lei"), e Edgar.

articolo tratto da:

mercoledì 1 giugno 2011

“Porto all'asilo il cucciolo”


“Porto all'asilo il cucciolo”, fino a poco tempo fa l'espressione poteva far sorridere o far pensare ad un modo simpatico per intendere che si stava per portare all'asilo il proprio figlioletto..Invece ora l'espressione è proprio letterale! Anche i cagnolini vanno all'asilo, proprio come i bambini. C'è un pulmino, il “Bau Bau Bus” che li va a prendere a casa alla mattina presto e li riporta nel tardo pomeriggio. Qualche settimana fa abbiamo parlato dell'asilo Villa Drusilla a Modena, credendo che fosse l'unico, invece ne abbiamo trovato un altro, “Felice Bau” e si trova in un piccolo centro ad una trentina di chilometri da Torino.
L'idea di realizzarlo è venuta ad un ingegnere di 44 anni, Sergio Mana, un imprenditore innamorato dei cani, che ci ha messo il sentimento ed i soldi per la realizzazione. La responsabile della struttura è invece Silvana Innocenzi che lavora all'interno della struttura a tempo pieno con due collaboratori.
Silvana ha seguito un corso per diventare “operatrice zoofila” e si occupa dell'asilo dal lunedì al venerdì, dalla mattina alla sera. “E' necessario l'asilo per i cani, come lo sono gli asili per bambini. Infatti risolviamo al meglio il problema delle persone che rinunciano ad avere un cane perché dovrebbero lasciarlo in casa da solo per troppo tempo a causa degli impegni lavorativi.
I costi? Per nulla economici...230 euro per un abbonamento mensile e 130 euro per un pacchetto da 10 ingressi da utilizzare ento tre mesi. Attualmente gli iscritti sono una sessantina, di tutte le razze e di tutte le stazze: c'è Zen, un alano di settantacinque chili, ma ci sono anche i piccoli pinscher Speedy e Benito. Felici di giocare e correre tutti assieme durante il giorno, ma ben contenti di tornare ad essere coccolati dai loro padroni alla sera...come in tutti gli asili del resto!