mercoledì 24 agosto 2011

Il Cane da montagna dei Pirenei

Il Cane da montagna dei Pirenei, conosciuto anche con il nome tradizionale di Patou, è la razza canina appartenente al gruppo dei Cani da montagna che svolge tradizionalmente il compito di guardiano del gregge sul versante francese dei Pirenei. Sul versante spagnolo della catena montuosa, nella regione di Aragona, da antenati comuni si è sviluppata la razza del Mastino dei Pirenei. Il Cane da montagna dei Pirenei non è da confondere con il Pastore dei Pirenei, il suo "collega" di lavoro, incaricato di condurre il gregge (pastore-conduttore), mentre il compito del C. da M. dei P. è quello di difenderlo.
 
Storia 
Le sue origini si intrecciano con quelle di altre razze europee appartenenti al gruppo dei cosiddetti Grandi Cani Bianchi, tutte discendenti da molossoidi giunti in Europa dalle regioni orientali, al seguito delle greggi. Un testo di Gaston Phoebus (Le livre de la chasse) risalente al 1300 lo descrive come un ottimo guardiano, dal pelo lungo o semilungo, in genere bruno, con macchie bianche sul corpo. Nel XVII secolo, grazie a una vera e propria infatuazione del Delfino, il principe ereditario della corona francese, divenne la razza prediletta dei nobili d'oltralpe, che lo adottarono a guardia delle proprie residenze. Al 1923 risale il primo standard ufficiale e la Reunion des Amateurs del Chien Pyrenees che si fonde nel 1937 con il club Francese del Pastore dei Pirenei.
 
Descrizione
La coda è lunga, a pelo lungo, termina a uncino. Nei momenti di "attenzione", viene portata arrotolata sulla schiena, a formare la caratteristica "arrundera". Il colore bianco è sempre predominante, sono accettate macchie di colore sabbia e/o grigio. Il pelo è molto lungo e gli occhi son ben livrettati, a mandorla, con iride ben scura. Le orecchie sono attaccate all'altezza degli occhi, ben inserite e poco visibili. La testa è a tartufo nero, calotta cranica tanto lunga quanto larga. I piedi hanno doppi speroni negli arti posteriori, ricercati quegli negli arti anteriori.
 
Carattere
In famiglia è molto dolce e legato al padrone: nei suoi confronti può diventare geloso, ma si affeziona agli altri membri del suo branco umano. Con l'uomo cerca spesso un rapporto paritario, basato sul rispetto a la fiducia reciproca. Non ama la sudditanza, per cui va bandita ogni forma di coercizione violenta. È un cane solo in parte addestrabile all'obbedienza ed è preferibile non spingerlo ad un addestramento svolto all'attacco. Si deve infatti tenere presente che, per via dell'innata indipendenza e della notevole mole, si rischierebbe di avere tra le mani un soggetto non facilmente gestibile.
 
Cure
Non necessita di particolari cure. Per il mantello qualche spazzolata di tanto in tanto. Per quanto riguarda l'alimentazione è bene adottare pasti abbondanti e riccamente proteici. Nessun problema, poi, se si vuol lasciare dormire il cane all'aperto: da secoli è abituato alle prove più dure. Una qualche attenzione va sempre posta ad eventuali parassiti che possono annidarsi nel pelo o dentro il condotto uditivo.
 
Consigli
Date le caratteristiche di questo cane, gli esperti sottolineano ancora una volta come sia necessario usare molta pazienza ma polso fermo nella sua educazione. È sconsigliato tenerlo in appartamento, in quanto il pelo potrebbe dare qualche problema, ma soprattutto perché ama gli spazi aperti. Una casa con giardino è per lui l'ideale.

Diffusione
Nel 2004 l'ENCI ha contato 145 cuccioli iscritti ai libri genealogici, contro i 150 dell'anno prima, i 241 del 2002 e i 172 del 2001, ma la sua diffusione è in lenta discesa considerando i 344 soggetti del 1995 e i 196 soggetti del 1999.

articolo tratto da www.wikipedia.org L'enciclopedia libera e collaborativa

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