I consigli veterinari per una vacanza senza preoccupazioni. Al mare o in montagna
Mare, montagna, campagna. Chi va in vacanza con il proprio cane (e sempre più numerosi sono coloro che lo fanno) deve avere ben chiara la destinazione dove recarsi con l’amico a quattro zampe. Felice di fare tutto ciò che fa il padrone, senza tener conto dei rischi per la salute. Non li conosce, così come spesso non ne è al corrente il padrone. Preoccupazioni eccessive? Può darsi. Eppure pochi sanno che un cane al mare rischia le scottature come gli umani e che ha bisogno di specifiche creme protettive. Come pure può risentire di lunghe passeggiate in montagna se non è allenato. Dei viaggi in macchina durante gli assolati e tormentati esodi per le vacanze forse si sa già di più, ma dei colpi di caldo sulla spiaggia ben pochi ne tengono conto.
ATTENTI AL «PASSAPORTO» - Angelo Troi, segretario nazionale del sindacato dei veterinari libero-professionisti (Sivelp), svela al Corriere alcuni dei rischi «impensabili». Da cui trarre un manuale sul come affrontare le vacanze con l’amico a quattro zampe. Prima di tutto: durante i trasferimenti in auto come comportarsi? «Soste frequenti, acqua a disposizione e cibi leggeri sono norme di buon senso per il viaggio. Sono in commercio degli spray a base di sostanze odorose (ferormoni) che tranquillizzano l'animale, per farlo sentire a proprio agio». Il Sivelp ha anche predisposto un memorandum sul proprio sito. Dai documenti da portare in viaggio, alle regole da rispettare (in particolare i divieti). La prima cosa da fare quando si parte con i propri animali è di verificare di averli iscritti all’anagrafe e di avere, quindi, con sé il libretto sanitario al fine di agevolarne la cura in ogni parte del Paese. «Mai dimenticare il passaporto, soprattutto se si va all’estero», dice Troi. Il passaporto? Ma come anche i cani lo devono avere? «Certo. Si tratta di un libretto di colore blu rilasciato dalle Asl sul quale il veterinario di fiducia certifica: vaccini, trattamenti antiparassitari e il buono stato di salute». Nel caso specifico dell’anti-rabbica, per i soli spostamenti all’interno del territorio nazionale, il passaporto può essere sostituito da un certificato di vaccinazione (modello 12) da esibire in caso di eventuali controlli.
UNA VACANZA AL MARE - Prima ipotesi. Vacanza al mare. A parte le spiagge vietate o la conoscenza dei bagni attrezzati, le regole del buon vivere (guinzaglio o meno) e i vari divieti, quali rischi per la salute del buon Fido? E’ vero che anche gli amici pelosi possono scottarsi? «I cani possono essere sensibili al sole e non vanno dunque esposti nelle ore più calde della giornata. Devono stare al riparo dai raggi solari sotto l’ombrellone (le spiagge attrezzate prevedono anche ombrelloni apposta per loro). Le parti del corpo non coperte dal pelo vanno protette con le creme solari create appositamente (sono frequenti i casi di ustione degli animali nelle parti del corpo non protette). Vanno fatti bere più volte al giorno per favorire la loro idratazione. Importante è poi la doccia dopo ogni bagno al mare, come per le persone». La doccia? «Per togliere la salsedine. Dopo ogni bagno o la sera al termine della giornata in spiaggia, il cane va lavato con l’acqua dolce al fine di togliere il sale dell’acqua marina. Se non viene tolto, e si bagna con frequenza, si espone il cane a patologie della pelle che è sempre meglio evitare». E il nuoto? E’ pericoloso? «Gli amici a quattro zampe sono come noi e se non sono allenati a fare movimento si affaticano molto. E’ fondamentale dare loro il tempo di allenarsi aumentando in maniera graduale ogni giorno il tempo dedicato all’attività sportiva. I principali sintomi in caso di affaticamento sono: forte accelerazione del battito cardiaco, stanchezza e dolore muscolare per la formazione di acido lattico che arriva quasi a paralizzare gli animali per alcuni giorni». Attenzione poi ai colpi di calore. Da un’indagine fatta dai veterinari Sivelp è risultato che i colpi di calore sono tra le principali cause dei malori estivi dei cani. Che cosa fare nel caso? «E’ necessario bagnare costantemente l’animale con abbondante acqua fresca, fino a quando non si riprende completamente».
IN MONTAGNA E IN CAMPAGNA - Rischi anche in montagna o in campagna. Un cane cittadino non conosce nulla di questi ambienti, ma l’istinto lo porta comunque a strafare. «Per i cani che non sono già abituati a lunghe passeggiate, è dannoso e molto faticoso costringerli a lunghi percorsi in montagna. Le conseguenze sono: l'usura dei cuscinetti sotto le zampe al punto da rendere faticosi gli spostamenti e l’acido lattico che si forma nei muscoli che, nella maggior parte dei casi, li rende doloranti e non più in grado di camminare - o di farlo con grande fatica - per alcuni giorni. Vi sono apposite scarpette per proteggere le zampe dell’animale se si prevedono lunghe passeggiate su fondi rocciosi». E il rischio vipere? In montagna o in campagna si possono incontrare. «Non è raro – conferma Troi -. Nel caso dovesse accadere, è fondamentale non cadere nel panico, il cane va fatto camminare lentamente fino a destinazione o meglio trasportato, e non vanno usati prodotti a base di alcool per disinfettarlo. L’animale va portato subito presso un ambulatorio veterinario che procederà con la cura. C’è un alto livello di successo della terapia d’urto se il cane viene sottoposto alle cure nelle prime ore dal morso». Infine, le punture d’insetto. «Un cane non abituato alla campagna è curioso e la sua curiosità lo rende frequentemente vittima di insetti come api e vespe. Si avranno gonfiori localizzati, asimmetrici e dolenti. Se il vostro animale è allergico o manifesta difficoltà respiratorie è consigliabile una visita urgente».
articolo tratto da www.corriere.it
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