lunedì 29 agosto 2011

Il Bulldog Inglese

Il Bulldog Inglese è un cane di tipo molossoide originario della Gran Bretagna, inserito nel Gruppo 2 della Federazione Cinofila Internazionale. Venne allevato in origine (primi dell' '800) come cane da combattimento contro i tori; da più di cento anni la selezione viene fatta per carattere e quindi il Bulldog Inglese è oggi a tutti gli effetti un cane da compagnia.
 
L'aspetto
Il suo aspetto è molto particolare: visto di fronte appare basso sugli arti, largo, con anteriore fornito di zampe corte ma possenti e muscolose, lievemente angolate verso l'esterno (ma non mancine) la cui curvatura deve dipendere unicamente dalla massa muscolare molto sviluppata; il posteriore dovrebbe essere più stretto, con arti di lunghezza superiore rispetto all'anteriore, che fanno assumere al Bulldog Inglese una caratteristica linea detta a "dorso di carpa" (o roach back); questa differente larghezza della parte anteriore e posteriore, inoltre, fa assumere al cane visto dall'alto una caratteristica forma "a pera".

La testa appare molto larga (la sua circonferenza dev'essere all'incirca uguale all'altezza al garrese), tipicamente brachicefala, con canna nasale molto corta. La correttezza dello standard vuole che la parte inferiore della punta della mandibola crei una linea retta combaciando con la punta del tartufo e con l'estremità della fronte (il cosiddetto lay back); la canna nasale è cortissima e deve permettere al cane di respirare agevolmente e senza rantoli penosi. In realtà è facile sentire, soprattutto se il clima è caldo e il cane è affannato a seguito di un esercizio fisico, un Bulldog emettere dei rumori di respirazione: questo è dovuto al fatto che, avendo il cane un muso molto corto, la parte finale del palato, che è in tutti i cani più molle della parte iniziale, vibri sonoramente, anche durante il sonno. Le orecchie hanno una forma, detta "a rosa"; la coda può essere "a manico di pompa", che è la forma più desiderabile, ma anche molto corta e lievemente attorcigliata. 
Nelle competizioni quest'ultima non viene penalizzata ma viene fortemente penalizzata la coda nel caso in cui fosse incarnita.

La taglia del Bulldog Inglese varia a seconda del sesso; in questa razza infatti il maschio è notevolmente più massiccio e sviluppato della femmina.
 
Le caratteristiche
La vita media di un Bulldog Inglese si aggira intorno ai 5-8 anni, ma un esemplare ben alimentato ed a cui non è negato un discreto movimento quotidiano, può superare tranquillamente i 10 anni.
 
Il carattere
Il Bulldog è noto per il suo carattere mansueto (difficilmente reagisce alle provocazioni degli altri cani) e per la sua predisposizione per il gioco con i bambini; nonostante ciò non bisogna dimenticare che è un cane di grande forza fisica e che, se provocato, potrebbe reagire causando danni a persone o altri cani.  

I problemi
I problemi che lo affliggono derivano da una lunga selezione improntata all'esasperazione dei caratteri fisici (ipertipo).

Alcuni allevamenti seri stanno lavorando per cercare di ridurre a livelli accettabili le principali problematiche.
Il problema principale della razza è il caldo: il suo essere brachicefalo infatti lo sottopone a sforzi respiratori particolari. È un cane che non va mai fatto entrare in un'auto calda, che non va mai fatto agitare quando il clima è caldo e parimenti va controllata la sua attività fisica con quel tipo di clima. I problemi che potrebbero insorgere, come il colpo di calore, potrebbero essergli fatali. Al primo insorgere di questo tipo di problema occorre intervenire rinfrescandolo con abbondante acqua fresca, bagnando immediatamente faccia, pancia e soprattutto testicoli negli esemplari maschi. Alcuni esemplari presentano gravi displasie dell'anca. Studi condotti negli Stati Uniti dalla Orthopedic Foundation For Animals hanno accertato che il 73.9% dei bulldog inglesi sono afflitti da displasia dell'anca. Questa è una patologia che non sempre si riesce a risolvere, nonostante le operazioni. Negli ultimi anni, dato il costo elevato di questa razza (che si aggira sui 2500 euro), si è venuto ad incrementare il mercato di importazione dai paesi dell'est, che propone bulldog a prezzi molto più bassi, ma privi di ogni controllo medico. Inoltre il parto cesareo è sovente necessario, viste le dimensioni della testa dei cuccioli. Il proprietario di un Bulldog deve quindi preventivare che i costi veterinari saranno considerevoli.  

L'alimentazione
Come per tutti i cani, l'alimentazione è meglio che sia di tipo secco, in quanto perfettamente bilanciata per le esigenze del cane. Però il Bulldog Inglese, pur essendo un cane di taglia media, ha più caratteristiche che lo accomunano ai cani di taglia grande o gigante e quindi, per questo motivo, è meglio scegliere mangimi di tipo Large per razze grandi o giganti, in quanto, oltre ad avere dei tenori proteici più adeguati alla razza, contengono molto spesso la condroitina e la glucosammina, sostanze presenti nei pesci che rafforzano le cartilagini e preservando il cane da infortuni dovuti all'eccesso di peso da adulto, o alla crescita troppo veloce nel cucciolo.

Sarebbe opportuno somministrare al cucciolo degli integratori con le sostanze prima citate, al fine di consentirne una crescita senza problemi. È sconsigliato somministrare calcio senza opportuni esami, in quanto già presente in una dieta bilanciata (ad esempio con il mangime secco)

giovedì 25 agosto 2011

Il Pastore dei Pirenei

Il Pastore dei Pirenei è un cane del gruppo pastori e bovari.  

Storia
Per secoli è rimasto sconosciuto ai più, continuando a portare avanti la sua vita in comune con pastori e greggi nelle zone impervie delle montagne, dormendo all'aperto e accontentandosi di poco cibo. In occasione della Prima guerra mondiale numerosi esemplari furono addestrati come ausiliari dei soldati in prima linea, in particolare per la ricerca dei feriti o per il collegamento tra le trincee. Al termine del conflitto erano sopravvissuti solo pochi soggetti, ma la razza ebbe comunque in seguito una discreta diffusione. Nel 1921 venne redatto il primo standard di razza del Pastore dei Pirenei. Nel 1926 la razza viene riconosciuta ufficialmente dalla Société Centrale Canine e dal Ministero dell'Agricoltura francese.
 
Descrizione
La coda è non troppo lunga, ben frangiata, attaccata bassa e con estremità a forma di gancio. I colori sono il fulvo più o meno scuro misto a peli neri; poco diffusi i mantelli neri o neri e macchiettati di bianco. Il pelo è lungo: quasi liscio e leggermente ondulato, più fitto e lanoso sulla groppa e sulle cosce. Gli occhi sono ben aperti e molto scuri, con palpebre bordate di nero. Le orecchie sono abbastanza corte, moderatamente larghe alla base e non troppo vicine tra loro. In genere sono scorciate. Il cranio è quasi piatto. La testa è di forma triangolare, con muso diritto e piuttosto corto. I piedi sono piuttosto ovali e piatti. Grandi somiglianze con il Pastore dei Pirenei a faccia rasa.
 
Carattere
Ha un'indole sostanzialmente tranquilla anche se in genere si riscontra una maggiore tendenza al nervosismo, più del Pastore dei Pirenei a faccia rasa. Al di là di questo aspetto il Pastore dei Pirenei risulta ubbidiente, con buone attitudini al ruolo di guardiano e pronto a coinvolgere tutti i membri della famiglia nei suoi giochi.
 
Cure
Regolari spazzolate al mantello sono in genere sufficienti a mantenerlo in ordine e in buono stato. Come per altre razze a pelo lungo, nel caso del pastore dei Pirenei va però prestata una particolare attenzione ai parassiti che il cane può raccogliere durante le amate passeggiate all'aperto soprattutto durante la primavera.
 
Consigli
Dato che è dotato di un carattere decisamente forte e battagliero, questo cane necessita di un padrone che sappia proporgli una buona disciplina di comportamento, coerente e soprattutto senza alcun ricorso alla violenza fisica o psicologica che sia.
 
Diffusione
Nel 2004 sono stati iscritti 18 cuccioli ai libri genealogici Enci fra Pastore dei Pirenei e Pastore dei Pirenei a faccia rasa e la diffusione è piuttosto costante.
 
Adatto per...
    Compagnia
    Agility Dog
    guardia molto attento
    possessivo nei confronti del padrone difensivo

articolo tratto da www.wikipedia.org l'enciclopedia libera.

mercoledì 24 agosto 2011

Il Cane da montagna dei Pirenei

Il Cane da montagna dei Pirenei, conosciuto anche con il nome tradizionale di Patou, è la razza canina appartenente al gruppo dei Cani da montagna che svolge tradizionalmente il compito di guardiano del gregge sul versante francese dei Pirenei. Sul versante spagnolo della catena montuosa, nella regione di Aragona, da antenati comuni si è sviluppata la razza del Mastino dei Pirenei. Il Cane da montagna dei Pirenei non è da confondere con il Pastore dei Pirenei, il suo "collega" di lavoro, incaricato di condurre il gregge (pastore-conduttore), mentre il compito del C. da M. dei P. è quello di difenderlo.
 
Storia 
Le sue origini si intrecciano con quelle di altre razze europee appartenenti al gruppo dei cosiddetti Grandi Cani Bianchi, tutte discendenti da molossoidi giunti in Europa dalle regioni orientali, al seguito delle greggi. Un testo di Gaston Phoebus (Le livre de la chasse) risalente al 1300 lo descrive come un ottimo guardiano, dal pelo lungo o semilungo, in genere bruno, con macchie bianche sul corpo. Nel XVII secolo, grazie a una vera e propria infatuazione del Delfino, il principe ereditario della corona francese, divenne la razza prediletta dei nobili d'oltralpe, che lo adottarono a guardia delle proprie residenze. Al 1923 risale il primo standard ufficiale e la Reunion des Amateurs del Chien Pyrenees che si fonde nel 1937 con il club Francese del Pastore dei Pirenei.
 
Descrizione
La coda è lunga, a pelo lungo, termina a uncino. Nei momenti di "attenzione", viene portata arrotolata sulla schiena, a formare la caratteristica "arrundera". Il colore bianco è sempre predominante, sono accettate macchie di colore sabbia e/o grigio. Il pelo è molto lungo e gli occhi son ben livrettati, a mandorla, con iride ben scura. Le orecchie sono attaccate all'altezza degli occhi, ben inserite e poco visibili. La testa è a tartufo nero, calotta cranica tanto lunga quanto larga. I piedi hanno doppi speroni negli arti posteriori, ricercati quegli negli arti anteriori.
 
Carattere
In famiglia è molto dolce e legato al padrone: nei suoi confronti può diventare geloso, ma si affeziona agli altri membri del suo branco umano. Con l'uomo cerca spesso un rapporto paritario, basato sul rispetto a la fiducia reciproca. Non ama la sudditanza, per cui va bandita ogni forma di coercizione violenta. È un cane solo in parte addestrabile all'obbedienza ed è preferibile non spingerlo ad un addestramento svolto all'attacco. Si deve infatti tenere presente che, per via dell'innata indipendenza e della notevole mole, si rischierebbe di avere tra le mani un soggetto non facilmente gestibile.
 
Cure
Non necessita di particolari cure. Per il mantello qualche spazzolata di tanto in tanto. Per quanto riguarda l'alimentazione è bene adottare pasti abbondanti e riccamente proteici. Nessun problema, poi, se si vuol lasciare dormire il cane all'aperto: da secoli è abituato alle prove più dure. Una qualche attenzione va sempre posta ad eventuali parassiti che possono annidarsi nel pelo o dentro il condotto uditivo.
 
Consigli
Date le caratteristiche di questo cane, gli esperti sottolineano ancora una volta come sia necessario usare molta pazienza ma polso fermo nella sua educazione. È sconsigliato tenerlo in appartamento, in quanto il pelo potrebbe dare qualche problema, ma soprattutto perché ama gli spazi aperti. Una casa con giardino è per lui l'ideale.

Diffusione
Nel 2004 l'ENCI ha contato 145 cuccioli iscritti ai libri genealogici, contro i 150 dell'anno prima, i 241 del 2002 e i 172 del 2001, ma la sua diffusione è in lenta discesa considerando i 344 soggetti del 1995 e i 196 soggetti del 1999.

articolo tratto da www.wikipedia.org L'enciclopedia libera e collaborativa

lunedì 22 agosto 2011

Anche i cani possono scottarsi Come affrontare l'estate con Fido & Co.

I consigli veterinari per una vacanza senza preoccupazioni. Al mare o in montagna

Mare, montagna, campagna. Chi va in vacanza con il proprio cane (e sempre più numerosi sono coloro che lo fanno) deve avere ben chiara la destinazione dove recarsi con l’amico a quattro zampe. Felice di fare tutto ciò che fa il padrone, senza tener conto dei rischi per la salute. Non li conosce, così come spesso non ne è al corrente il padrone. Preoccupazioni eccessive? Può darsi. Eppure pochi sanno che un cane al mare rischia le scottature come gli umani e che ha bisogno di specifiche creme protettive. Come pure può risentire di lunghe passeggiate in montagna se non è allenato. Dei viaggi in macchina durante gli assolati e tormentati esodi per le vacanze forse si sa già di più, ma dei colpi di caldo sulla spiaggia ben pochi ne tengono conto.
 
ATTENTI AL «PASSAPORTO» - Angelo Troi, segretario nazionale del sindacato dei veterinari libero-professionisti (Sivelp), svela al Corriere alcuni dei rischi «impensabili». Da cui trarre un manuale sul come affrontare le vacanze con l’amico a quattro zampe. Prima di tutto: durante i trasferimenti in auto come comportarsi? «Soste frequenti, acqua a disposizione e cibi leggeri sono norme di buon senso per il viaggio. Sono in commercio degli spray a base di sostanze odorose (ferormoni) che tranquillizzano l'animale, per farlo sentire a proprio agio». Il Sivelp ha anche predisposto un memorandum sul proprio sito. Dai documenti da portare in viaggio, alle regole da rispettare (in particolare i divieti). La prima cosa da fare quando si parte con i propri animali è di verificare di averli iscritti all’anagrafe e di avere, quindi, con sé il libretto sanitario al fine di agevolarne la cura in ogni parte del Paese. «Mai dimenticare il passaporto, soprattutto se si va all’estero», dice Troi. Il passaporto? Ma come anche i cani lo devono avere? «Certo. Si tratta di un libretto di colore blu rilasciato dalle Asl sul quale il veterinario di fiducia certifica: vaccini, trattamenti antiparassitari e il buono stato di salute». Nel caso specifico dell’anti-rabbica, per i soli spostamenti all’interno del territorio nazionale, il passaporto può essere sostituito da un certificato di vaccinazione (modello 12) da esibire in caso di eventuali controlli.
 
UNA VACANZA AL MARE - Prima ipotesi. Vacanza al mare. A parte le spiagge vietate o la conoscenza dei bagni attrezzati, le regole del buon vivere (guinzaglio o meno) e i vari divieti, quali rischi per la salute del buon Fido? E’ vero che anche gli amici pelosi possono scottarsi? «I cani possono essere sensibili al sole e non vanno dunque esposti nelle ore più calde della giornata. Devono stare al riparo dai raggi solari sotto l’ombrellone (le spiagge attrezzate prevedono anche ombrelloni apposta per loro). Le parti del corpo non coperte dal pelo vanno protette con le creme solari create appositamente (sono frequenti i casi di ustione degli animali nelle parti del corpo non protette). Vanno fatti bere più volte al giorno per favorire la loro idratazione. Importante è poi la doccia dopo ogni bagno al mare, come per le persone». La doccia? «Per togliere la salsedine. Dopo ogni bagno o la sera al termine della giornata in spiaggia, il cane va lavato con l’acqua dolce al fine di togliere il sale dell’acqua marina. Se non viene tolto, e si bagna con frequenza, si espone il cane a patologie della pelle che è sempre meglio evitare». E il nuoto? E’ pericoloso? «Gli amici a quattro zampe sono come noi e se non sono allenati a fare movimento si affaticano molto. E’ fondamentale dare loro il tempo di allenarsi aumentando in maniera graduale ogni giorno il tempo dedicato all’attività sportiva. I principali sintomi in caso di affaticamento sono: forte accelerazione del battito cardiaco, stanchezza e dolore muscolare per la formazione di acido lattico che arriva quasi a paralizzare gli animali per alcuni giorni». Attenzione poi ai colpi di calore. Da un’indagine fatta dai veterinari Sivelp è risultato che i colpi di calore sono tra le principali cause dei malori estivi dei cani. Che cosa fare nel caso? «E’ necessario bagnare costantemente l’animale con abbondante acqua fresca, fino a quando non si riprende completamente».
 
IN MONTAGNA E IN CAMPAGNA - Rischi anche in montagna o in campagna. Un cane cittadino non conosce nulla di questi ambienti, ma l’istinto lo porta comunque a strafare. «Per i cani che non sono già abituati a lunghe passeggiate, è dannoso e molto faticoso costringerli a lunghi percorsi in montagna. Le conseguenze sono: l'usura dei cuscinetti sotto le zampe al punto da rendere faticosi gli spostamenti e l’acido lattico che si forma nei muscoli che, nella maggior parte dei casi, li rende doloranti e non più in grado di camminare - o di farlo con grande fatica - per alcuni giorni. Vi sono apposite scarpette per proteggere le zampe dell’animale se si prevedono lunghe passeggiate su fondi rocciosi». E il rischio vipere? In montagna o in campagna si possono incontrare. «Non è raro – conferma Troi -. Nel caso dovesse accadere, è fondamentale non cadere nel panico, il cane va fatto camminare lentamente fino a destinazione o meglio trasportato, e non vanno usati prodotti a base di alcool per disinfettarlo. L’animale va portato subito presso un ambulatorio veterinario che procederà con la cura. C’è un alto livello di successo della terapia d’urto se il cane viene sottoposto alle cure nelle prime ore dal morso». Infine, le punture d’insetto. «Un cane non abituato alla campagna è curioso e la sua curiosità lo rende frequentemente vittima di insetti come api e vespe. Si avranno gonfiori localizzati, asimmetrici e dolenti. Se il vostro animale è allergico o manifesta difficoltà respiratorie è consigliabile una visita urgente».
 
articolo tratto da www.corriere.it

mercoledì 10 agosto 2011

Cagnolina salva 20 famiglie da incendio

Corto circuito nella notte, solo la piccola Sofi se n'è accorta. E ha subito svegliato il suo padrone.

BERGAMO - Lei da sola ha salvato venti famiglie. Non è un'eroina dei fumetti ma una cagnolina di razza shitzu, che abbaiando ha salvato un intero condominio in cui era scoppiato un incendio. È successo domenica mattina alle 4 in una palazzina di cinque piani in via Foscolo a Bergamo. Un corto circuito al quadro elettrico dell'edificio ha provocato un incendio, il cui fumo ha presto riempito le scale della palazzina, dove le venti famiglie stavano dormendo ignare.
L'ALLARME DI SOFI - L'unica ad accorgersi di quanto stava accadendo, grazie al suo fiuto canino, è stata la cagnolina Sofi, che ha cominciato ad abbaiare, svegliando il suo padrone Pierfranco Vitali, di professione guardia giurata. L'uomo, dopo i primi attimi di sorpresa, si è accorto di quanto stava accadendo e anche che la situazione era già grave. Il fumo che aveva riempito le scale era così denso che era impossibile passare. L'uomo ha allora avvisato il 115 e ha bussato a tutte le porte, i cui inquilini si sono messi in salvo sui balconi in attesa dei soccorsi. Per i vigili del fuoco non c'è voluto molto tempo per spegnere le fiamme e poi areare il palazzo. Grazie a Sofi, quindi, non ci sono stati danni e le venti famiglie sono salve. (Fonte: Agi)

articolo tratto da www.corriere.it 


martedì 2 agosto 2011

Il Terranova

Il Terranova è una razza canina, probabilmente originaria dell'omonima isola canadese. Forte e di grandi dimensioni, è molto portato al soccorso acquatico.

Storia
Sono molte le ipotesi sulle origini di questa diffusissima razza. Una delle più probabili lo farebbero risalire ai cani da orso portati in America dalle navi vichinghe. Altri invece ritengono che si sia evoluto a partire da una razza asiatica legata al Mastino del Tibet arrivato nelle Americhe assieme alle popolazioni che attraversarono lo stretto di Bering durante la glaciazione.

Questo veniva impiegato nella caccia, per il traino, per la pesca e anche per la guardia ai villaggi. È molto probabile che entrambe le teorie siano valide: infatti il sangue dei cani importati dai Vichinghi si potrebbe essere incrociato successivamente con una razza appartenente alle popolazioni nomadi provenienti dall'Asia, dando vita al progenitore dell'attuale Terranova.

Tra il XVIII e il XIX secolo tra le isole canadesi del nord-atlantico esisteva una razza denominata Cane di St. John's, utilizzata sia dai pescatori per il recupero delle reti e per il salvataggio in acqua, che dai cacciatori da riporto. Da questi cani si ritiene[senza fonte] siano partite le selezioni, sia del Terranova, che del Labrador.
Descrizione
La razza oggi è divisa in tre diverse varietà a seconda del colore del manto: il nero (il colore più comune), il marrone (definito brown) e il bianco con macchie nere (definito "tipo Landseer", da non confondere comunque con il Landseer vero e proprio).Il colore del pelo più comune è il nero. Il pelo del cucciolo (molto morbido) rimane per circa sette mesi, dopodiché viene sostituito da quello adulto (meno morbido e più lucido).
Caratteristiche
La razza è soprattutto famosa per la sua caratteristica di amare l'acqua. È spesso utilizzato per soccorso. Dal punto di vista caratteriale è amichevole, infatti difficilmente reagisce con rabbia a una situazione a meno che non ci sia un reale pericolo per il padrone. In questa occasione fa valere la sua stazza e la sua potenza.

È una razza che si affeziona moltissimo al proprio padrone. Il suo istinto al salvataggio è così forte che talora può salvare anche chi non ne ha bisogno. Cane delicato nei primi mesi di vita, ma molto robusto da adulto.Il carattere è tipico del tenerone.

Alimentazione e cure
Per la sua grande stazza è necessaria una dieta forte, ricca di proteine che lo aiutino a sopportare il proprio peso. È importante spazzolare il manto in modo appropriato, poiché serve a mantenere il pelo con le sue caratteristiche di resistenza all'acqua e allo sporco. Una spazzolatura errata rischierebbe infatti di togliere questa qualità caratterizzante.

Come per tutti i cani il cioccolato è assolutamente vietato poiché il fegato canino non riesce a scindere la teobromina.
Adatto per:
  •     Compagnia
  •     Pet therapy
  •     Protezione Civile (soccorso in acqua)
Articolo tratto da: Wikipedia L'enciclopedia libera e collaborativa